
In Mostra a Pordenone
Questo week end ci siamo avventurati in ciò che Pordenone offre dal punto di vista culturale, e stupidamente scettici ci siamo recati alla mostra “il design dei Castiglioni” , la quale ci ha assolutamente, positivamente sorpresi, per realizzazione e allestimento. Lo spazio della galleria Harry Bertoia si presta molto a questo tipo di esposizione e nel complesso la mostra è veramente molto ben studiata. Realizzata da Unindustria Pordenone in collaborazione con la Fondazione Achille Castiglioni e il Comune di Pordenone, si inserisce nel quadro delle iniziative per il centenario della nascita di Achille Castiglioni (1918). La mostra racchiude per la prima volta in un unico sguardo, l’attività di tutti e tre i fratelli Castiglioni, Livio , Pier Giacomo e Achille , mettendone in luce la strettissima corrispondenza operativa e culturale e la capacità collaborativa che ha reso il loro lavoro un unicum nel panorama del design italiano.

Il percorso espositivo accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta degli esordi dei fratelli Castiglioni nel mondo del design, partendo dai progetti pionieristici per le innovative radio Phonola e, successivamente, per Brionvega, aziende con cui hanno contribuito a ridefinire il concetto stesso di apparecchio radiofonico, combinando estetica, funzionalità ed essenzialità formale.
L’esposizione si sofferma sull’importanza di alcune mostre fondamentali, momenti chiave che hanno influenzato profondamente il loro approccio progettuale e che hanno rappresentato vere e proprie occasioni di sperimentazione, portandoli a concepire nuovi oggetti in grado di rispondere a esigenze sia pratiche che espressive. Il visitatore potrà osservare il modo in cui le idee dei Castiglioni si sviluppano attraverso il confronto con il contesto culturale e tecnologico dell’epoca, trasformandosi in soluzioni iconiche che hanno segnato la storia del design italiano.
Un’intera sezione è dedicata all’esplorazione del mondo della luce e dell’illuminazione, in cui vengono presentati i progetti per le celebri lampade realizzate a partire dai primi anni ’60. Questi pezzi, oggi considerati veri e propri capolavori del design, vengono analizzati in relazione alle parallele sperimentazioni illuminotecniche ed elettro-acustiche di Livio Castiglioni, mostrando come la ricerca tecnica e l’innovazione siano sempre state al centro del loro processo creativo.

-Radiofonografo Brionvega – Achille e Pier Giacomo Castiglioni- 1965

-Radiofonografo Brionvega – Achille e Pier Giacomo Castiglioni- 1965

– Bozzetto allestimento mostra Galleria Harry Bertoia, Pordenone –
L’approccio innovativo alle nuove tecnologie domestiche viene messo a confronto con la passione e la ricerca sul design “anonimo”, con l’addomesticata funzionalità e l’ironia del design degli oggetti d’arredo e per la casa, evidenziando il modo in cui i Castiglioni hanno saputo reinterpretare l’uso quotidiano degli oggetti attraverso soluzioni brillanti e inaspettate.
Una sezione del percorso espositivo è dedicata al rapporto dei Castiglioni con i massimi imprenditori del design italiano, tra cui Dino Gavina, i coniugi Brion, Aurelio Zanotta, Sergio Gandini e Alberto Alessi, figure fondamentali che hanno creduto nel loro talento e sostenuto la produzione di pezzi divenuti icone del design. Vengono esposti schizzi, prototipi e progetti degli oggetti realizzati in collaborazione con queste grandi aziende del panorama italiano, mettendo in luce il dialogo tra designer e industria, tra sperimentazione e produzione su larga scala.
Molto interessante e coinvolgente è lo spazio, all’interno della mostra, in cui i visitatori possono provare le varie sedute progettate dai Castiglioni e sperimentare direttamente la loro ergonomia e ingegnosità. Inoltre, si può vedere e ascoltare Achille Castiglioni intento a tenere delle lezioni di design all’università, un’occasione unica per cogliere il suo approccio progettuale e la sua visione.
Quando egli descrive l’idea che sta alla base di ogni progetto si capisce chiaramente che il punto di partenza è sempre l’aspetto funzionale e pratico dell’oggetto, non la bellezza estetica, alla quale poi si arriva per diretta conseguenza, in un processo in cui ogni elemento ha una precisa giustificazione progettuale




–Taraxacum 88 Suspension 2 , Achille Castiglioni, 1988 –

– Arco, Achille & Pier Giacomo Castiglioni, 1962 –
“Liberatevi dall’ossessione di volere, ad ogni costo, tutto inquadrare , tutto catalogare , tutto giudicare con il metro della tendenza e del tipo o peggio del premio e del successo.”
-Achille Castiglioni-
