Mirage : l’edificio che dialoga con il paesaggio
Quando si costruisce un nuovo edificio, la sfida più grande che un architetto si trova a dover affrontare è come inserire il “nuovo” nel contesto già esistente, creando un giusto bilanciamento con ciò che c’era prima dell’intervento. L’ambiente nel quale si va ad inserire un nuovo elemento ha di per se una sua storia e un equilibrio che spesso si tende a dimenticare andando così a creare un disallineamento , magari sottile ed impercettibile , che potrebbe compromettere il corretto sviluppo del progetto ideato. La stessa cosa accade, se si parla del restauro di un edificio, la porzione restaurata o aggiunta deve essere evidente, dichiarata ma mai stridente.
Per l’ultima edizione di Elevation 1049 Doug Aitken, giocando su questo concetto, ha costruito”Mirage” a Gstaad. Si tratta di un edificio di specchi che assorbe, utilizzando la frequenza della luce per riflettere, il sublime paesaggio alpino circostante ed è parte di un incontro in continua evoluzione tra terra e cielo, soggetto e oggetto, dentro e fuori.
La struttura riprende i modelli dei ranch californiani sviluppati negli anni ‘20 e ’30 del 900 e li attualizza, cambiando veste a seconda delle diverse stagioni e dei diversi luoghi nei quali è collocata. I visitatori possono accedere anche all’interno dell’edificio, attraverso una porta sempre aperta che funge da calamita per lo spettatore, attirandolo verso il suo caleidoscopico interno.L’installazione rimarrà in situ per due stagioni.
“Mirage Gstaad”, Gstaad – Berna 2019
Da ricordre che Aitken ha precedentemente collocato un’opera similare, “Mirage”, nel deserto fuori Palm Springs nel 2017, e all’interno di una ex banca statale a Detroit l’anno scorso.
“Mirage” Detroit
“Mirage” Desert Palm Springs
“The viewer can come back to the piece as the seasons are changing, in fall in a storm or in the summer when it’s a green pasture. As our lives change the artwork is shifting with us”
-Doug Aitken-